Un ambizioso piano da circa 41 milioni di euro di percorsi ciclabili già in parte finanziati, che si pone il duplice obiettivo di creare veri e propri itinerari turistici, che tocchino i principali punti di attrazione dentro e fuori le mura cittadine, e decongestionare la città dalle auto dando la possibilità, a chi lavora o va a scuola, di spostarsi con mezzi di mobilità alternativa. Si tratta del Biciplan, presentato nelle scorse settimane e definitivamente approvato dal Consiglio comunale dell’Aquila, con il sindaco Pierluigi Biondi, l’assessore alla Mobilità Carla Mannetti, l’ing. Eleonora Laurini che lo ha redatto insieme ad Alessandro Celi, il dirigente Marco Marrocco e i funzionari del Settore Trasporto Pubblico locale, Mobilità Sostenibile e Politiche Europee.

Il Biciplan prevede la pianificazione di una rete costituita da piste ciclabili di carattere sia turistico che di collegamento delle varie frazioni con il centro storico per un totale complessivo di 177 chilometri. Sono state recepite oltre 40 proposte per implementare l’iniziale rete composta da 90 km di tracciato, fino agli attuali 177 km in totale, per un importo previsto di lavori aumentato da 26 a 41 milioni di euro. Con collegamenti dal centro storico alla stazione ferroviaria, da via XX Settembre al polo universitario di Coppito e all’ospedale, da Roio a Pianola, dalla Villa comunale alle 99 Cannelle. Una rete che integra la pista ciclabile polifunzionale che va da Capitignano a Molina Aterno di cui il primo lotto realizzato è quello di Monticchio.

Nella redazione del piano si è tenuto conto di tutti i progetti che negli anni hanno interessato porzioni di percorsi ciclabili, o tratti più estesi di collegamento, come la dorsale della Valle dell’Aterno”.

Ogni percorso” – ha illustrato l’assessore – “verrà studiato attentamente con l’allargamento delle carreggiate o la realizzazione di tratti di pista dedicati a fianco alle arterie principali“, chiarendo così che le piste previste dal Biciplan non hanno nulla a che vedere con la rete della mobilità d’emergenza già realizzata, “uno strumento per sensibilizzare gli automobilisti alla presenza, sempre più numerosa, di ciclisti. Un modo per tutelare i più deboli, cioè coloro che si muovono in bici o con monopattino, ricordando agli automobilisti che quello spazio è condiviso“.